Dai beni depositabili alle operazioni agevolate, dalle modalità d’ingresso ed estrazione dei beni dal deposito IVA - anche nel caso di commercializzazione nel nostro Paese - al calcolo dell’imponibile “sensibile” ai cali merce. Nella circolare n. 12/E del 24 marzo 2015 l’Agenzia delle Entrate fa il punto sulle regole applicabili ai depositi IVA, alla luce delle connessioni con i depositi doganali e della sentenza della Corte di giustizia UE del 17 luglio 2014, causa C-272/13. Secondo la Corte l’obbligo di introduzione fisica della merce importata nel deposito IVA può essere previsto dalla normativa nazionale IVA, in quanto costituisce atto idoneo a garantire la riscossione dell’imposta. Per quanto riguarda le sanzioni - secondo la Corte - in assenza di frode, la violazione dell’obbligo di introduzione fisica dei beni nel deposito IVA e il pagamento dell’imposta attraverso il reverse charge all’atto dell’estrazione rilevano un’infrazione formale, che si esplica in un tardivo versamento dell’IVA.


Amazon darf Pakete mit Drohnen ausliefern
Quando il cambio di un vettore può distruggere la tua attività
Perché la merce arriva distrutta? Ti racconto la storia delle stufe a pellet
Blockchain: per supportare al meglio la produzione logistica e supply chain
I logistici del 2016 secondo Assologistica