Il Just in Time è una metodologia di gestione della produzione che consiste nel produrre esattamente solo i quantitativi di ogni referenza richiesti nel breve periodo e non anche quelli che secondo le previsioni si pensa di poter vendere in futuro. Ogni prodotto, assemblato, sub-assemblato, ecc. deve essere approntato "quando serve" e non prima ("giusto in tempo"). Di conseguenza le scorte, secondo questa metodologia, non esistono o costituiscono piccole riserve, "polmoni" che assicurano il rifornimento tra un centro di lavorazione e il successivo. Il JIT è stato giustamente definito una "filosofia" che coinvolge l'intera organizzazione aziendale e che ha come effetto sulla gestione delle scorte quello di ridurle drasticamente. Per chiarire meglio i principi di base di questa metodologia è importante sapere dov'è nata e perché. Il JIT è stato sperimentato inizialmente negli anni '60 in Toyota e si è diffuso successivamente in altre grandi imprese giapponesi e non. Il mercato dei paesi industrialmente avanzati, a partire da quegli anni, è saturo, instabile e dinamico, caratterizzato da frequenti innovazioni tecnologiche, da cicli di vita dei prodotti sempre più brevi, ecc.. In un mercato siffatto è sempre più difficile fare previsioni ed è sempre più rischioso produrre "per il magazzino", "a grandi lotti"... Sopravvive l'azienda che è in grado di adattarsi rapidamente ai continui cambiamenti del mercato. Una delle caratteristiche vincenti è dunque la flessibilità produttiva ossia la capacità degli impianti di produrre un mix molto variato anche nel breve periodo e produrre lotti molto piccoli, l'ideale sarebbe lotti unitari. Secondo il JIT l'azienda che vuole seguire il mercato deve evitare l'accumulo di scorte a tutti i livelli: sembra facile a dirsi ma, in realtà, perché possa realizzarsi tale obiettivo occorrono determinate condizioni e soprattutto un radicale cambiamento nella mentalità produttiva (tipica degli occidentali) e nell'organizzazione aziendale. Il concetto che sta alla base della filosofia Just in Time è che le scorte nei sistemi occidentali sono conservate non tanto per ragioni economiche (lotti di produzione, d'acquisto, di trasporto, economie di scala, ecc.) ma per coprire inefficienze, errori, problemi (ritardi dei fornitori, ritardi in produzione, ecc.). Imperativo categorico è dunque rimuovere le scorte "superflue" e evidenziare e eliminare tutte le inefficienze e le disfunzioni organizzative.