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Supply Chain 4.0

'industria 4.0 scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale. Alcuni analisti tendono a descriverla come un processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Il convegno di Assologistica Cultura e Formazione “Supply Chain 4.0: sogno... e son Desto”, che si è svolto lo scorso 9 giugno ha cercato di illustrare gli scenari del futuro, presentando anche alcune case history a dimostrazione di come anche il comparto logistico sia pronto con strategie e soluzioni capaci di rispondere a sfide fino a qualche decennio fa impensabili o ai confini della realtà. Quello organizzato da Assologistica è stato un appuntamento importante, quello che si è svolto a Milano lo scorso 9 giugno: un momento di analisi e confronto sulle dinamiche che la quarta rivoluzione industriale, quella connessa alle nuove tecnologie digitali, sta operando nel campo della logistica e del supply chain management. Relatori illustri e case history significative hanno tracciato, infatti, i contorni di uno scenario in cui mondo fisico e mondo virtuale risultano sempre più interconnessi, una realtà produttiva sempre più contaminata dal digitale nei servizi e nei modelli organizzativi. Le nuove tecnologie digitali Secondo un recente rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey, le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell'ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata. Anche la logistica e i processi di supply chain management si stanno evolvendo in questo scenario. Qual è lo stato dell’arte del settore rispetto a questa rivoluzione, che non consente più di restare immuni dal cambiamento? E come si modificano le interazioni tra i nuovi processi logistici e i nuovi processi produttivi? Cerchiamo di fornire alcune risposte a queste domande. Cosa sta facendo l’Italia? Il Mise (Ministero per lo sviluppo economico) ha tracciato da un anno circa 8 aree di intervento per promuovere lo sviluppo della quarta rivoluzione industriale: rilanciare gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in ricerca e sviluppo, conoscenza e innovazione; favorire la crescita dimensionale delle imprese; favorire la nuova imprenditorialità innovativa; definire protocolli, standard e criteri di interoperabilità condivisi a livello europeo; garantire la sicurezza delle reti (cybersecurity) e la tutela della privacy; assicurare adeguate infrastrutture di rete; diffondere le competenze per Industry 4.0; canalizzare le risorse finanziare. Perché – come ha sottolineato Pietro Pedone, Consulente Senior Expert di Assologistica Cultura e Formazione, moderatore dell’incontro – è necessario prendere atto che l’era del digitale non riguarda l’avvenire ma è già nel pieno della sua evoluzione. Durante l’evento si sono susseguite diverse analisi nel settore della logistica e della supply chain: quella di Alessandro Perego, Ordinario presso il Politecnico di Milano e Direttore Osservatori Digital Innovation, quella di Giuseppe Luscia, Project Manager di GS1 Italy sull’importanza di comunicazione e intermodalità. Si è discusso anche del ruolo delle dogane e degli interporti grazie a Teresa Alvaro, Direttore della Direzione centrale Tecnologie per l’Innovazione dell’Agenzia delle Dogane, che ha portato in evidenza il ruolo della dogana come driver di crescita, indirizzando la sua attività di ente regolatore alla creazione di valore nella catena logistica e dell’intera filiera distributiva delle merci che, oggi, possono contare sulla rivoluzione apportata dallo sdoganamento in mare e in volo e dal fast corridor. Angelo Aulicino, Sales And Operations Manager dell’Interporto Bologna, ha poi affrontato il tema del manifesto del Physical Internet, un sistema logistico globale aperto fondato sulla interconnettività fisica, digitale, e le operazioni, tramite incapsulamento, interfacce e protocolli, destinato quindi a sostituire modelli logistici attuali. Il convegno ha visto la presenza anche di Augusto Bandera, Head Of Corporate Sales di Vodafone, e di Carlo Rosa, Group Logistics Director di Luxottica Group, che hanno di fatto illustrato delle concrete case history sull’evoluzione delle tecnologie e delle soluzioni che si possono applicare nell’ambito degli Iot in Italia. C’è anche chi ha parlato di “logistica in touch” e sempre più smart come Marco Henry, Transport Director di CEVA Logistics Italia, che ha illustrato proprio una nuova applicazione per smartphone che mette tutto tempestivamente sotto controllo, dal prelievo alla movimentazione fino alla consegna del bene all’utente finale. Il convegno si è concluso con l’intervento di Gianluca Godi, Supply Chain Projects di Logistica Uno Europe Srl, che ha illustrato eONE, sviluppato da Logistica Uno per consentire ai propri clienti di affrontare la sfida della multicanalità dell’e-commerce con un unico partner, dal portale alla consegna a destino. Il nuovo modello di business di “digital supply chain” permette di perseguire i nuovi canali digitali di vendita in full service.

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